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Vendere il proprio oro personale per realizzare un guadagno

Il tema “Oro” viene trattato sempre più spesso proprio perchè fa riferimento ad uno dei metalli più preziosi al mondo. Quest’ultimo, nel corso del tempo, ha avuto modo di incrementare il suo valore ed oggi rappresenta una forma di investimento molto redditizia.

Si può tranquillamente affermare che l’oro non conosce la crisi: l’economia gira intorno ad esso e dipende dalla sua quotazione in borsa.

Purtroppo però, gli eventi economici non sempre sono stati favorevoli per la popolazione ed è per questo che si è arrivati a valutare di vendere l’oro personale per realizzare la liquidità.

Molte persone infatti, nel periodo di crisi, hanno venduto il proprio oro al fine di affrontare i propri impegni finanziari o per esigenze personali.

Ma come si vende l’oro e dove? Se non si è profondi conoscitori dell’argomento, tale articolo può risultare davvero utile al fine di fornire tutte le informazioni necessarie riguardo il suddetto servizio.

Cos’è il servizio compro oro

Il servizio compro oro permette di vendere il proprio oro in cambio di denaro. I motivi della vendita possono essere molteplici: come già accennato in precedenza, la ragione dominante consiste nella necessità di avere una liquidità ma chiunque potrebbe vendere l’oro perchè magari lo considera vecchio o desidera acquistare un bracciale, una collana o quant’altro di una collezione più recente.

Tutto questo oggi è possibile grazie a questo fantastico servizio che si è diffuso sempre di più, infatti sono molti i negozi, come Oro First, presenti nelle città italiane.

Come vendere l’oro usato

Il compro oro viene considerato altresi’ come una buona occasione per fare affari ma bisogna stare molto attenti a scegliere il professionista in questione.

A tal proposito, è importante sottolineare che bisogna rivolgersi ad un compro oro affidabile, serio ed onesto.

Il soggetto interessato alla vendita deve evitare di ricevere fregature ed è anche per questo motivo che la legge cerca sempre più di tutelare i propri cittadini.

Chi desidera vendere il proprio oro deve affidarsi ad un compro oro che abbia esposto la propria licenza ben in evidenza. Se ci si rivolge ad un negozio appartenente ad una catena, vi è ancora più certezza di non incorrere a truffe, proprio perchè c’è l’interesse a salvaguardare il nome.

Inoltre, ogni compro oro ha generalmente il proprio sito online su cui è possibile visionare regole, offerte ed anche le garanzie.

Prima di procedere alla vendita dell’oro, è vivamente consigliabile aggiornarsi sul valore attuale del metallo in modo da farsi un’idea. Bisogna diffidare da coloro che affermano un prezzo inferiore o superiore rispetto a quello di mercato.

Infine il compro oro professionale può anche realizzare un preventivo gratuito, proprio per rendere l’idea del suo servizio e motivare il venditore.

Dopo aver esplicato il servizio compro oro ed elencato alcuni consigli a riguardo, si può ben intendere come questa attività risulti davvero un’ottima idea e fonte di guadagno per tutti.

Giochi: da Blizzard un nuovo titolo

Blizzard sta preparando un nuovo titolo. Già da questa indiscrezione si può iniziare la giornata con un sorriso stampato sulla faccia. Blizzard infatti è una delle software house più famose al mondo per la qualità dei suoi giochi e per il supporto eccezionale che viene fornito in corso d’opera, fornendo aggiornamenti, add-on e bug fixing continui, anche per anni dopo il rilascio. Pensiamo a Diablo 2, che per anni ha goduto di un supporto senza paragoni dalla casa madre.

Su questo nuovo titolo in uscita ancora non abbiamo nessuna informazioni, sappiamo però che (ovviamente) sarà di ambientazione fantascientifica. Alcune indiscrezioni parlando anche di una sezione stile giochi di guerra online, ma ancora si basa tutto su ipotesi non confermate.

Quello che è certo è che Blizzard ha saputo creare un’attenzione intorno al suo brand che nessun’altro marchio di videogiochi è riuscito a fare. Certo ci sono Call of Duty o Battlefield che sono dei blockbuster delle vendite, ma non hanno dietro la stessa attenzione verso la casa madre. Questo si vede anche quando si organizzano fiere come il Blizzcon, che richiama sempre migliaia di ragazzi a condividere la propria passione. Che dire, aspettiamo con ansia il nuovo lavoro di Blizzard, siamo sicuri che sarà il nuovo punto di partenza per la nuova generazione di videogiochi.

Utenti internet: in Italia 1 su 2 naviga abitualmente

Stando ai dati resi noti da Censis e Ucsi, pubblicati nel nono rapporto sulla comunicazione, per la prima volta in Italia gli utenti internet superano la soglia del 50%. Ciò significa che la metà della popolazione è abitualmente attiva in rete. Per la precisione la percentuale degli utenti internet in Italia si attesta, in questo 2011, attorno al 53,1%, con una sostanziale crescita del 6,1% rispetto all’anno 2009. Come è facile prevedere, l’87,4% degli utenti che navigano online è costituito da giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni. Tuttavia, online si trovano anche gli anziani tra i 65 e i 80 anni, la cui percentuale si attesta attorno al 15,1%. Con l’avanzata di internet, però, c’è la crisi della carta stampata con conseguenti perdite per i giornali a pagamento.

I giornali online, essendo sempre fruibili dagli utenti, fanno perdere lettori alla carta stampata: volendo tradurre suddette perdite in cifre possiamo dire che tra il 2009 e il 2011 i quotidiani a pagamento hanno perso il 7% di lettori, mentre la free press è cresciuta, anche se solo dell’1,8%. Le testate giornalistiche nline, invece, rimangono stabili, registrando un lievissimo aumento dello 0,5%. I portali internet d’informazione, invece, crescono e si attestano intorno al 36,6% di preferenze degli italiani.

Sempre nel rapporto Censis si legge che tra i giovani utilizzano moltissimo i dispositivi mobili come, ad esempio, gli smartphone che fanno registrare un+3,3%, con un’utenza che arriva al 39,5% tra i giovani. Per quel che concerne le fonti d’informazione, al primo posto ci sono i telegiornali, scelti come fonte dall’80,9% degli italiani, sebbene, tra i più giovani, il dato scende al 69,2%. tra questi ultimi, invece, vanno molto i motori di ricerca su Internet (65,7%) e Facebook (61,5%).